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DISPREZZO DELLA DONNA

3  Disprezzo della donna - Frosini Timpano - foto Francesco Tassara.jpeg

Rassegna stampa 

Drammaturgia, regia e interpretazione Elvira Frosini e Daniele Timpano

Disegno luci Omar Scala

Disegno del suono Lorenzo Danesin

Costumi Marta Montevecchi

Collaborazione alla drammaturgia e regia Francesca Blancato

Organizzazione Laura Belloni

 

Produzione Scarti- Centro di Produzione Teatrale d'Innovazione, Frosini / Timpano – Kataklisma teatro

In collaborazione con Salerno Letteratura Festival

 

Immagine del manifesto Valentina Pastorino

 

Si ringraziano: Natale Romolo, Marzio Venuti Mazzi, Lorenzo Pavolini, Paolo Di Paolo, Alfio Petrini, Valentina Cannizzaro, Francesca La Scala, Miriam Fricano, Festival DiverCity (Milano), Marballu's Fest (Carloforte), Timbre Teatro (Poggibonsi).

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«Noi vogliamo glorificare la guerra, sola igiene del mondo, il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna»

(Punto 9. del Primo Manifesto del Futurismo, 1909)

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Disprezzo della donna. Il futurismo della specie è una cantata a due voci dedicata ai futuristi ed al disprezzo della donna: uno spettacolo contro la donna che ostacola la marcia dell'uomo, contro quei fantasmi romantici che si chiamano donna unica, amore eterno e fedeltà, contro il femminismo e contro la famiglia, contro la democrazia e contro il parlamentarismo. Uno spettacolo femminista, composto da materiali che non lo sono affatto.

L’immaginario sulla donna che emerge con violenza dallo spettacolo ci appare lontanissimo, eppure ancora riconoscibile e attuale, quasi sempre fastidioso e intollerabile, perché ci son cose che oggi – forse - non si possono più dire né pensare ma che ahimè ancora ci appartengono, e 100 anni dopo sono qui, tra noi, in noi. Attorno al tema della donna si addensano altri temi, altrettanto riconoscibili oggi: pacifismo, interventismo, la politica e la guerra, la marginalità dell’arte e degli artisti, i nazionalismi, il populismo, l’omofobia, l’industria del turismo, l’individualismo esasperato.

Il movimento che voleva rompere tutti i ponti con il passato ed ha rivoluzionato tutti i codici artistici, rispetto alla donna è profondamente, anche se contraddittoriamente, tradizionale, costantemente in bilico tra il rifiuto degli schemi romantici e della tradizione ed il continuare ad inscriversi in una visione del mondo patriarcale e maschile. Liberamente tratto da diversi testi e manifesti di Filippo Tommaso Marinetti, Maria D’Arezzo, Enrica Piubellini, Volt, Depero, Emilio Settimelli, Giovanni Papini, Valentine De Saint-Point, Rosa Rosà, Adele Clelia Gloria, Irma Valeria, Libero Altomare, Benedetta Cappa Marinetti ed altri autori ed autrici del Futurismo italiano, Disprezzo della donna è una cantata dove non si canta perché non c’è più niente da cantare, tutt'al più si può stonare, nel tentativo di capire perché il Futurismo non aveva futuro.

 

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