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DIGERSELTZ

Rassegna stampa

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RadioTRE RAI la puntata su Elvira Frosini e DIGERSELTZ

Il teatro di Radio3 / Teatri in prova di Laura Palmieri

RIASCOLTA LA PUNTATA

drammaturgia, regia e interpretazione / Elvira Frosini 

collaborazione artistica /  Daniele Timpano

disegno luci / Dario Aggioli

materiali di scena / Antonello Santarelli

assistente alla regia / Alessio Pala

musiche originali / Marco Maurizi

produzione / Kataklisma

in collaborazione con Arti Vive Festival, Officine CAOS/Stalker Teatro, Consorzio Ubusettete 

 

L'artista è come il maiale: non si butta niente. Uno spettacolo sulle mitologie contemporanee del mangiare. Uno spettacolo sull'attore: questa marginale, patetica e testarda vittima sacrificale che si ostina a mettere in scena l'eccedenza e lo spreco rituale.  

Percorso da visioni ironiche e parole masticate da una bocca sempre in movimento, è uno spettacolo che si offre in pasto agli sguardi, essenziale come un sacrificio: una torta con candelina, un agnellino, un presepe-barricata, i rituali della festa di compleanno, il banchetto, l’orgia, il convivio funebre, indagando le funzioni di un cibo che invade sempre di più la nostra società vorace o anoressica.

Digerseltz è il secondo lavoro della "Trilogia della Perdita / Corpo a Perdere". E' la perdita del rapporto con il sacro e con la comunità.Il corpo in scena che mangia e si fa mangiare - mangiare le parole, ingozzarsi di parole, indigestione di parole - come agnelli in mezzo ai lupi, capro espiatorio, banale sacrificio dato in pasto al pubblico,  agli occhi famelici o svogliati. L'attore in scena, marginale nella sua irriducibile alterità, consuma gli scarti, l'eccedente, lo spreco, si fa corpo digerente, fragile “Digerseltz” della realtà ingozzata.

Il cibo come ossessione del nostro tempo (di tutti i tempi?); il cibo come tema politico; mangiare come insopprimibile azione di sostentamento,  pratica culturale massificata, metafora ossessiva, implosione autodistruttiva. Eppure pur sempre azione sotterraneamente rituale, legata al rapporto con il nostro corpo/fame, con la morte, con il sacro, con una comunità. 

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