CIAO BELLA
scritto, diretto e interpretato / Elvira Frosini
disegno luci / Ilaria Patamia e Marco Fumarola
voce registrata / Marco Fumarola
produzione / Kataklisma
si ringraziano/ Centro di Documentazione Teatro Civile, Armunia, Teatro Rebis di Macerata, Teatrombelico dell'Aquila, spazio Hangar Ancona, Daniele Timpano, Alessandra Di Lernia
Una sola persona in scena. Una donna vestita di bianco e di rosso. Uno sguardo ironico,divertito e desolato sulla Bella Addormentata come metafora di questi tempi offuscati, patinati e narcolettici. Il titolo richiama il nome dell'ultima festa romana del partito democratico, ex festa dell'Unità, tragica inversione dei termini consueti di origine partigiana: "Bella ciao".
Procedendo per accumulazione di linguaggi, slittamenti, associazioni, ellissi, il lavoro si muove tra la fiaba e Beatiful, tra slogan politici e jingle, consigli per gli acquisti e chat da rotocalco,sullo sfondo della fine della Storia.
La Bella Addormentata non ha più davanti l'orizzonte del risveglio? Chi la sveglierà? Un ranocchio, un principe, un generale, un top manager, un Presidente del Consiglio, un presentatore, un assassino, uno slogan politico?
In questo sonno la performer incastra azioni, trasla posizioni, incarna immaginari posticci,posture, cliché, intavola piccoli dialoghi con il pubblico, inscena a più riprese tentativi di risveglio, chiusa nel reticolato di oggetti/feticcio che ne determinano l'esistenza nello spazio vuoto della scena. La figura-archetipo della Bella Addormentata si diluisce, si espone, si banalizza, diviene il desolato simulacro di questa melma zuccherina e asfittica, di questo BelPaese tronfio e sonnolento che ha nella mascherata avanguardia mediatica, nella reiterazione, nella copia, nel jingle, i cardini di un efficiente sistema di controllo sociale, politico, artistico.
La Bella Addormentata è il nostro tempo, senza orizzonte di risveglio.